Troppe cose a cui pensare

modello di stile e di pensiero per generazioni di scrittori e per tanti eredi più o meno dichiarati, da Philip Roth a Jonathan Franzen, Saul Bellow è forse anche l’ultimo, grande autore per il quale la crea­zione letteraria e la dimensione pubblica hanno rappresentato due entità imprescindibili e complementari. Così, all’inesauribile vena di narratore e commediografo si è sempre accompagnata una intensa produzione saggistica. Saul Bellow prende di petto i grandi temi della modernità e ci racconta il Secolo Americano con una lucidità di sguardo, un’ironia e una passione che hanno pochi eguali nella letteratura del suo tempo. Che si tratti di recensioni, ritratti di artisti e colleghi – da Hemingway a Roth, da Ellison a Salinger –, riflessioni sul rapporto tra scrittore e società, conferenze sull’identità ebraica, autoritratti carichi di ironia, la puntualità dell’analisi e l’eleganza dello stile si ripropongono ogni volta inalterate, e offrono un’occasione preziosa per ripercorrere un’attività fertile, intensa e contraddittoria, che continua ancora oggi a produrre grandi frutti.

Saul Bellow, “Troppe cose a cui pensare”, Sur, € 20,00

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