
The Passenger vola per la prima volta negli Stati Uniti per occuparsi di uno stato eccezionale, sotto assedio. I principali media americani, perlopiù espressione di New York e Washington, ci hanno preso gusto a celebrarne il funerale e si sente spesso parlare di «fine della California per come la conosciamo», ma per certi versi è ancora giusto ritenerlo uno stato modello: progressista, libertario e all’avanguardia. Viverci, però, è diventato un privilegio e molti, ulteriormente incentivati dalla prospettiva del lavoro a distanza, nonostante un’economia in boom, bussano alle porte degli stati confinanti: è il paradosso spiegato da Francesco Costa nel suo Decalifornication che apre il volume. Per chi non è bianco, invece, non c’è nulla di nuovo, la vita è sempre stata in salita, perfino per le comunità apparentemente più integrate, come quella asiatica, colpita dallo strano pregiudizio di essere una «minoranza modello», uno stereotipo pericoloso come tutti ma che oggi una nuova generazione di romanzieri asiatici americani cerca di ribaltare. Tra le terre conquistate con la violenza nell’Ottocento c’è anche un parco nazionale che ogni americano associa a un ideale di natura incontaminata, a un’oasi di boschi, laghi e cime innevate nella terra del surf: Yosemite, una delle tante Californie che visiteremo…… e molto molto altro ancora.
The Passenger. California, Iperborea, € 19,50