
Paesaggi di brutale bellezza, alcol, fucili, rabbia e rassegnazione. Vecchie baracche dove si gioca a poker e le partite rischiano di finire a colpi di pistola, bar fumosi in cui tutti gli avventori si conoscono, e molti coltivano antichi rancori. Figli senza padri; famiglie nelle quali nessuno lavora, ma che l’assistenza sociale sembra aver dimenticato. E, su tutto, l’amore lancinante e doloroso per una terra da cui si parte – ma quasi sempre per farvi ritorno e rimanere – e una testarda speranza di riscatto.
Nelle terre di nessuno è uno tra gli esordi più fulminanti degli ultimi decenni, che si aggiunge alla grande tradizione del racconto americano. Le storie, dure ma cariche di emozione, ci guidano in un Kentucky solo apparentemente marginale, e sanno narrarci con profonda empatia la sublime desolazione, il culto della violenza e la fame d’amore che si nascondono nell’America più ignota e dimenticata; in quei paesi che, come scriveva Mark Strand, nessuno visita mai.
Chris Offutt, “Nelle terre di nessuno”, Minimum fax, € 17,00