
Irma ha vent’anni, vive sola nel deserto del Messico. Suo padre l’ha confinata fuori dal loro villaggio mennonita, per aver sposato uno “straniero” che ora se ne è pure andato. Poi un giorno sfrecciano pick up sconosciuti: arriva una troupe del cinema e la realtà diventa un set. Ciascuno ha un ruolo, anche Irma che viene incaricata di tradurre per l’attrice tedesca. Entra in quel mondo dove le lacrime vere sono finte e le lacrime finte sono vere e la sua ribellione tenuta silenziosa fino ad ora, prende il volo. [Proprio al Festival del Cinema di Cannes nel 2007 viene presentato il film Luz silenciosa dove il regista messicano Carlos Reygadas mette in scena il dramma di un uomo mennonita sposato, innamorato di un’altra donna. Ambientato in una colonia mennonita nel deserto del Chihuahua e girato integralmente in plautdietsch, lingua basso tedesca parlata nelle comunità, è interpretato da attori non professionisti. Per Esther, la moglie tradita, Reygadas sceglie lei, Miriam Toews.]
Miriam Toews, “Mi chiamo Irma Voth”, Marcos y Marcos, € 17,00