
Wendell Berry, il “filosofo contadino”, una delle voci più influenti e critiche d’Occidente, passa in rassegna in questi dieci saggi i temi principali del nostro tempo, forse gli unici di cui valga davvero la pena parlare: il rapporto tra economia ed ecologia, il “commercio della violenza” globale che distrugge comunità e terra nel nome del profitto, l’assoluta necessità d’iniziare a considerare come un “costo” la sistematica distruzione dell’unico mondo che abbiamo e delle sue culture locali e localmente adattate.
Wendell Berry, “L’unico mondo che abbiamo”, Piano B ed., 14,00