Il dono di Humboldt

Il dono di Humboldt di Saul Bellow, pubblicato nel 1975 (un anno prima che lo scrittore statunitense ricevesse il Nobel per la letteratura) e insignito del premio Pulitzer, è la ruvida esplorazione del mondo interiore di un uomo, delle sue speranze, dei sogni coltivati, delle sconfitte patite, delle illusioni cullate a dispetto di tutto e di tutti. È il tempo l’assoluto protagonista di questo romanzo; il tempo inteso come misura del nostro vivere (dunque il tempo considerato nella dimensione dell’eternità, oppure in quella della memoria, pietoso sistema di autodifesa per mezzo del quale ci illudiamo di non aver perso completamente coloro che non abbiamo più accanto e nello stesso tempo proviamo a noi stessi di non essere ancora divenuti ombre, spettri), e il tempo della quotidianità, quello che ognuno di noi sperimenta e conosce, oppresso dalle urgenze materiali, dai bisogni personali, consumato dall’ossessione del denaro e della gloria. È in questo tempo che si muovono Charlie Citrine, commediografo di successo, e Von Humboldt Fleisher, poeta estroso e imprevedibile, spirito raffinatissimo e inquieto, rapito dallo splendore dei versi e per converso incapace di rapportarsi con il mondo. A lui, suo amico e mentore, Citrine deve tutto, ma non è la gratitudine a spingerlo verso Humboldt, è la sua vita, che sembrerebbe perfetta e invece è un caos irrimediabile, un groviglio di fallimenti; Citrine, vivendo, cerca, muovendosi come un cane impazzito, il perché della vita, e in questa sua caccia non fa che imbattersi in tante piccole morti, amputazioni successive dello spirito umano. E la morte peggiore che deve affrontare, la più terribile, è quella della poesia, quella che spiega il fallimento di Humboldt (così come quello dello stesso Citrine). Qui Bellow è nello stesso momento visionario e lucidissimo, è un profeta che, gettato uno sguardo alla sfera di cristallo, parla la lingua dell’oggi, quella del potere, della tecnica, dell’efficienza: “Può infatti una poesia caricarti su a Chicago e sbarcarti a New York dopo due ore? O può eseguire calcoli per un volo spaziale? Non ha tali poteri. E l’interesse è dove è il potere“.

Saul Bellow, “Il dono di Humboldt”, Bur, € 15,00

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