I viaggiatori

Quattro nuclei famigliari e tre diverse generazioni si muovono tra la Georgia, New York, Memphis, Portsmouth. Tutti i personaggi, spinti da diverse motivazioni, si trovano davanti la stessa scelta: partire, talvolta rimanere sempre in movimento, o restare (a volte la decisione più coraggiosa). I personaggi di Porter non si sottraggono al loro destino di viaggiatori, nemmeno quando fisicamente restano fermi. Ogni azione che compiono avrà un effetto su quello che faranno, su quello che penseranno le altre persone, in un’America che passa dalla segregazione razziale alla prima presidenza Obama.

Ogni capitolo è costruito come fosse un racconto a sé, e nello stesso tempo tutto risulta connesso.

Come in una pièce teatrale – ed in effetti all’inizio abbiamo una lista dei personaggi – ognuno entra in scena e si muove senza sapere cosa lo attende più avanti. I viaggiatori è una storia e tante storie e, questa è la parte migliore, un romanzo che chiede al cervello di rimanere “acceso”.

Regina Porter, “I viaggiatori”, Einaudi, € 20,00

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