A ovest di Roma

il romanzo più inclassificabile dell’inclassificabile romanziere italoamericano segna il passaggio dello scrittore dalla prospettiva dell’eterno adolescente a quella del padre di famiglia. Cinico, impietoso, struggente autoritratto di un John Fante alle soglie della maturità. Quattro figli scansafatiche dediti alla marijuana e alla musica di Frank Zappa, una moglie annoiata, una gloriosa casa a forma di ipsilon sulla costa dell’oceano: la vita di Henry Molise, scrittore cinquantenne in crisi di ispirazione, sembra destinata a una quotidianità prevedibile fatta di litigi e rappacificazioni domestiche, quando una sorpresa si unisce alla sgangherata famiglia: un gigantesco cane testardo e ottuso il cui nome è un’iscrizione sepolcrale: STUPIDO. Il tran tran di Molise scivola verso la catastrofe.

John Fante, “A ovest di Roma”, Einaudi, € 13,00

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